COSMESI DENTALE
- La cosmesi dentale
- Lo sbiancamento dei denti
- Le faccette in ceramica

LA COSMESI DENTALE
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Negli ultimi anni la richiesta sempre più diffusa da parte dei pazienti di miglioramenti estetici ha coinvolto anche il mondo dell’Odontoiatria.

I trattamenti di cosmesi dentale più richiesti e praticati anche nei nostri studi sono lo sbiancamento dei denti naturali e l’applicazione di faccette ceramiche che modificano il colore, la forma ed il profilo di denti sgraditi al paziente.


LO SBIANCAMENTO DEI DENTI
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Sempre più persone di ogni età e condizione sociale richiedono di sbiancare i denti per migliorare l’estetica del sorriso, complice sicuramente la spinta mediatica proveniente dal mondo della pubblicità, dello spettacolo e della moda.

Per non generare aspettative irrealizzabili, va detto però che il colore naturale dei denti, ereditato geneticamente e quindi “personale”, non è mai bianco candido bensì tendente al giallo o al grigio con diverse tonalità e sfumature, essendo la risultante di una serie di fattori quali lo spessore, la struttura e il colore dei tessuti duri del dente.

Nella vita dell’individuo altre cause possono sommarsi a queste, influendo negativamente sull’aspetto finale del dente.

Possono essere intrinseche, quali: malattie genetiche (dentinogenesi e amelogenesi imperfetta, displasia ectodermica, ecc.) o del sangue (ittero, talassemia, anemia, porfiria, ecc.) che alterano la struttura e la colorazione dello smalto, antibiotici (tetracicline) ed altri farmaci (ciclosporine) o eccesso di Fluoro (fluorosi), assunti durante lo sviluppo del germe dentario, traumi dentali che causano emorragie della polpa, cause iatrogene (devitalizzazioni), oppure possono essere cause estrinseche, quali: assunzione di cibi e bevande coloranti (caffè, the, vino rosso, Coca-cola, sughi, verdure, liquirizia, marmellate, ecc.), collutori contenenti Clorexidina, fumo di tabacco, placca batterica, usura dello smalto legata all’età, a tecniche di spazzolamento errate, all’uso di dentifrici troppo abrasivi.

Per ripristinare il colore naturale del dente esistono sul mercato prodotti per uso domestico poco costosi e facilmente reperibili nei grandi magazzini e nelle farmacie, quali strisce adesive, stick, pennelli, mascherine preformate con e senza fonte di luce incorporata, ecc.

Tutti questi sistemi sono comunque poco efficaci perché per legge non possono contenere che quantità minime e poco concentrate di agenti sbiancanti per non provocare danni ai tessuti, mancando il controllo dello Specialista.

Lo sbiancamento professionale risulta sicuramente più costoso, ma è l’unico a garantire risultati soddisfacenti di lunga durata e in breve tempo.

Si basa in primo luogo sull’uso di mezzi fisici che puliscono a fondo la superficie del dente quali ultrasuoni, microabrasione con sprays di bicarbonato o di glicina, lucidatura con paste specifiche e applicazione di creme rimineralizzanti, desensibilizzanti e preventive di ultima generazione e sull’uso di mezzi chimici, quali il Perossido di Idrogeno o di Carbamide, che, penetrando in profondità nello smalto fino alla dentina, eliminano per ossidazione tutte le sostanze coloranti infiltratesi nel corso del tempo.

Questi gel possono essere applicati in studio ed attivati o meno con lampade a luce fredda o da laser oppure forniti al paziente, assieme a mascherine personalizzate, per l’applicazione domiciliare, di solito notturna.

Nel primo caso due o tre sedute sono sufficienti per ottenere il risultato prefissato, nel secondo le applicazioni devono essere ripetute per almeno una decina di giorni.

Per prevenire ipersensibilità dentale ed irritazione gengivale è buona norma, al termine dello sbiancamento, applicare un gel di fluoro.

Per evitare delusioni ed incomprensioni che possono dare origine a spiacevoli contenziosi con il dentista, è bene precisare che qualunque metodo di sbiancamento non porta mai a risultati definitivi, ma temporanei.

L’effetto sbiancante dura in media 1-2 anni, dipendendo molto dalle abitudini del paziente stesso (tipo di alimentazione, fumo, igiene orale, ecc.).

Specifici dentifrici sbiancanti, usati con criterio, possono prolungare i risultati raggiunti, ma devono essere consigliati e prescritti dal dentista per evitare possibili danni ai tessuti dentali e gengivali.

I nostri Studi dispongono di tutti questi metodi di sbiancamento, che vengono messi a disposizione del pubblico solo dopo un’accurata selezione clinica, comprendente l’analisi del biotipo tissutale, tests salivari, sedute di igiene orale e profilassi, lezioni sulle tecniche di spazzolamento e consigli per una corretta alimentazione, eseguite da personale laureato e specializzato.


LE FACCETTE IN CERAMICA
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Molto richieste sono anche da qualche anno le ricoperture estetiche dei denti mediante faccette in ceramica.

Grazie all’introduzione nel mercato di adesivi molto validi e di materiali ceramici biomimetici estremamente sottili, è oggi possibile con una minima preparazione dello smalto applicare delle faccette ai denti frontali per migliorarne colore, forma, allineamento e dimensione.

Le indicazioni per l’adesione della ceramica si sono estese a situazioni sempre più gravi quali incisivi con la corona fratturata e denti devitalizzati.

Ne sono derivati miglioramenti considerevoli sia nell’ambito medico-biologico sia in quello socio-economico: si conserva più tessuto sano, si mantiene la vitalità dentale ed il trattamento è meno costoso della più invasiva protesi fissa tradizionale.

Le faccette adesive in ceramica offrono una nuova soluzione restaurativa in grado di compensare le esigenze funzionali ed estetiche dei denti anteriori.

L’ottima rigidità della ceramica, le sue ideali caratteristiche superficiali e la resistenza biomeccanica ottenuta mediante un’adesione estremamente efficace permettono alla corona dentale nella sua interezza di sostenere la funzione incisale e masticatoria.

Allo stesso tempo gli effetti ottici interni al dente e le caratteristiche della ceramica fanno di questo approccio restaurativo il non plus ultra nel soddisfare i requisiti estetici, sia per il professionista che per il paziente.